La bagna cauda un piatto simbolo del Piemonte
La bagna cauda è un simbolo della tradizione piemontese.
Che cos’è la bagna cauda piemontese?
Tra tutte le specialità gastronomiche della tradizione piemontese, la bagna cauda è certamente una delle più famose, conosciuta e amata anche al di fuori dei confini regionali. Il suo nome deriva dal dialetto piemontese e significa letteralmente salsa calda. È infatti una salsa ricca e saporita, servita calda, preparata con tre ingredienti principali: acciughe, aglio e olio d’oliva.
La bagna cauda non è solo una ricetta: è un rito conviviale, un piatto che racconta la storia, la cultura e l’anima del Piemonte. È una preparazione che unisce le persone attorno alla tavola, tipica dei mesi autunnali e invernali, quando il freddo invita a condividere piatti caldi e profumati.
Quali sono gli ingredienti della bagna cauda?
Gli ingredienti fondamentali della bagna cauda sono pochi ma dal gusto deciso: acciughe sotto sale, aglio fresco e olio extravergine d’oliva. A seconda della zona o delle tradizioni familiari, si possono aggiungere anche burro o panna, per rendere la salsa più delicata. Tuttavia, la versione autentica, quella delle campagne del Monferrato e delle Langhe, si prepara solo con aglio, acciughe e olio, senza nessuna aggiunta.
Perché le acciughe sono l’ingrediente principale di un piatto piemontese?
Può sembrare sorprendente che un piatto simbolo di una regione senza sbocchi sul mare utilizzi le acciughe come ingrediente principale. Tuttavia, questa scelta ha una spiegazione storica affascinante. Nel passato, il Piemonte importava il sale dalle saline della Provenza e di Nizza, trasportato attraverso un percorso conosciuto come la Strada del Sale. Durante questi lunghi viaggi, i commercianti per evitare i dazi doganali trasportavano il sale nascosto dentro botti ricoperte di acciughe salate, provenienti dal tratto di costa che va da Barcellona fino a Tolone. In questo modo, le acciughe divennero un alimento diffuso anche nelle zone di montagna piemontesi e finirono per entrare nella cucina locale.
Da dove nasce la bagna cauda?
La bagna cauda nasce nelle campagne del Monferrato, delle Langhe e del Roero, zone famose per i vini e per le verdure autunnali. In origine, era un piatto dei vignaioli che, alla fine della vendemmia, festeggiavano con un pasto caldo, semplice e condiviso. Era il simbolo della comunità e del ringraziamento per il raccolto appena concluso.
Fin dai secoli passati, la bagna cauda veniva preparata per celebrare la fine della vendemmia e la spillatura del vino novello. Le famiglie si riunivano attorno alla tavola e intingevano le verdure nella salsa calda, accompagnandole con bicchieri di Barbera o Dolcetto.
Come si prepara la bagna cauda?
La preparazione della bagna cauda richiede pazienza e attenzione. Ecco i passaggi fondamentali: 1. Pulire le acciughe: lavatele bene sotto l’acqua per eliminare il sale, poi sfilettatele con cura. 2. Sbucciare l’aglio: togliete l’anima interna per renderlo più digeribile. 3. Cuocere lentamente: mettete in una pentola di terracotta o di coccio l’olio d’oliva, aggiungete l’aglio tritato e le acciughe, e lasciate cuocere a fuoco dolcissimo fino a ottenere una salsa omogenea. L’aglio non deve mai bruciare.
Il risultato è una crema profumata e sapida, da servire calda in tavola.
Quali verdure si servono con la bagna cauda?
La bagna cauda si accompagna tradizionalmente con una grande varietà di verdure di stagione, sia crude che cotte. Tra le più utilizzate ci sono: Cardo gobbo di Nizza Monferrato, Peperoni (rossi e gialli), Topinambur, Cavolfiore, Barbabietole, Finocchi, Cipolle al forno, Patate e cavolo verza. Ogni famiglia ha la sua combinazione preferita di verdure, ma il principio è sempre lo stesso: ingredienti semplici e genuini che esaltano la forza e la complessità della salsa.
Come si serve la bagna cauda?
In passato, la bagna cauda veniva servita in un unico recipiente di terracotta chiamato dian, posto al centro della tavola e mantenuto caldo da uno scaldino di coccio pieno di braci. Tutti i commensali intingevano insieme le proprie verdure, in un gesto di condivisione e allegria.
Oggi, per ragioni igieniche e pratiche, si utilizza un piccolo recipiente individuale chiamato fojot (o fujot), una ciotolina di terracotta riscaldata da un fornellino ad alcool o da un lumino di cera. In questo modo, ogni persona può mantenere calda la propria salsa e gustarla a ritmo lento, senza fretta.
Quando si mangia la bagna cauda?
La bagna cauda è tipicamente un piatto autunnale e invernale. È legata alle stagioni del vino e delle verdure, quando la natura offre i suoi frutti migliori e le giornate fredde invitano alla convivialità. Oggi è spesso protagonista di feste e sagre, come la Bagna Cauda Day, che si svolge ogni anno ad Asti e in molte località piemontesi, attirando migliaia di visitatori.
Quali vini si abbinano alla bagna cauda?
La bagna cauda, dal sapore deciso e persistente, si accompagna perfettamente ai vini rossi piemontesi, che ne bilanciano la sapidità. I migliori abbinamenti sono con: Barbera d’Asti, Dolcetto d’Alba, Nebbiolo, Freisa. Chi preferisce un gusto più morbido può scegliere un vino bianco aromatico, come l’Erbaluce di Caluso o un Gavi giovane.
Perché la bagna cauda è considerata un simbolo del Piemonte?
La bagna cauda è molto più di una ricetta: è un simbolo della convivialità piemontese, della solidarietà e della semplicità. È un piatto che si prepara insieme, si condivide e si gusta lentamente, accompagnato da vino, risate e chiacchiere. Rappresenta il calore delle famiglie, la generosità delle colline e il legame profondo con la terra e le sue tradizioni.