Il Tomino di Sordevolo un formaggio da non perdere

Il Tomino di Sordevolo è un formaggio tipico piemontese dal sapore delicato e dalla consistenza morbida.

Il Tomino di Sordevolo un formaggio da non perdere

Che cos’è il Tomino di Sordevolo?

Il Tomino di Sordevolo è un formaggio tipico del nord-est del Piemonte, prodotto in particolare nella zona del Biellese. È un formaggio grasso, preparato con latte bovino intero e crudo ad acidità naturale. Si tratta di uno dei prodotti lattiero-caseari più caratteristici della tradizione piemontese, conosciuto e apprezzato anche al di fuori delle sue zone di origine grazie alla sua consistenza morbida e al sapore delicato.

Da dove proviene il Tomino e cosa lo rende speciale?

Il Tomino ha origini antiche e profonde radici nella cultura contadina piemontese. La sua produzione è particolarmente diffusa nelle valli alpine e pedemontane del Biellese, dove l’allevamento bovino e la lavorazione del latte sono tradizioni secolari. Il Tomino di Sordevolo si distingue per l’uso esclusivo di latte crudo intero, che mantiene inalterate le caratteristiche organolettiche del latte fresco, offrendo un gusto autentico e naturale.

Perché si chiama Tomino?

Il nome Tomino deriva dal termine piemontese toma, che indica genericamente un formaggio di latte vaccino. Il diminutivo Tomino si riferisce alla sua piccola dimensione e alla forma compatta. Ogni Tomino ha un diametro di circa 7 cm e un’altezza di 10 cm, dimensioni che lo rendono facilmente riconoscibile.

Qual è la storia del Tomino di Sordevolo?

Il Tomino è un formaggio conosciuto fin dall’antichità. Viene persino menzionato da Omero nell’Odissea, dove si racconta di un formaggio conservato in canestri di giunco, molto simile al Tomino. Questa tecnica di conservazione è stata tramandata nei secoli: oggi i canestri tradizionali sono stati sostituiti da fascere di plastica o di alluminio, ma il metodo di lavorazione è rimasto lo stesso di un tempo.

Come si presenta il Tomino di Sordevolo?

Il Tomino di Sordevolo ha una pasta fresca, molle e deformabile, di colore bianco latte, priva di occhiature. La consistenza è leggermente gelatinosa, simile a quella di un budino. Il sapore è delicato, leggermente acidulo e molto piacevole, con un aroma che richiama il latte fresco e i pascoli alpini.

Come si produce il Tomino di Sordevolo?

La produzione del Tomino di Sordevolo segue un metodo tradizionale tramandato di generazione in generazione. Ecco le fasi principali: 1. Riscaldamento del latte: il latte intero e crudo viene portato a una temperatura di 32-33°C durante i mesi invernali. 2. Aggiunta del caglio: si utilizza caglio liquido naturale per favorire la coagulazione del latte. 3. Rottura della cagliata: dopo circa un’ora, si procede alla rottura della cagliata in pezzi grandi, detta “a mela”, per mantenere una consistenza morbida. 4. Messa in fascere: la cagliata viene estratta e posta nelle fascere di plastica o alluminio, dove rimane a sgocciolare naturalmente. Non vengono aggiunti fermenti o conservanti, e l’intero processo si svolge a mano, seguendo ritmi lenti e naturali.

Quanto tempo serve per ottenere un Tomino perfetto?

Il Tomino di Sordevolo è un formaggio a maturazione rapida: è pronto per il consumo dopo pochi giorni di sgocciolamento e riposo. Alcuni produttori lo lasciano maturare leggermente per ottenere una consistenza più compatta e un sapore più intenso, ma la versione tradizionale è quella fresca, morbida e cremosa.

Come si conserva il Tomino di Sordevolo?

Essendo un formaggio fresco, il Tomino va conservato in frigorifero a una temperatura tra i 4 e gli 8°C. È importante tenerlo in un contenitore ermetico o avvolto in carta alimentare per mantenere la giusta umidità. Deve essere consumato entro pochi giorni, poiché non contiene conservanti e tende a perdere la sua fragranza con il tempo.

Come si gusta il Tomino di Sordevolo?

Il Tomino può essere gustato in molti modi. È ottimo al naturale, accompagnato da pane fresco o da miele e confetture di frutta. Si può servire anche grigliato o alla piastra, dove la sua pasta morbida diventa filante e saporita. In Piemonte è tradizione servirlo con verdure di stagione, oppure come antipasto insieme a salumi locali e vini rossi leggeri.

Quali vini si abbinano al Tomino di Sordevolo?

Il Tomino di Sordevolo si abbina perfettamente a vini bianchi freschi e aromatici del Piemonte, come l’Erbaluce di Caluso o l’Arneis. Chi preferisce i rossi può optare per un Dolcetto d’Alba o un Grignolino, vini leggeri che non coprono il gusto delicato del formaggio. Anche le birre artigianali chiare, con note floreali, possono essere un ottimo accompagnamento.

Qual è il valore culturale del Tomino di Sordevolo?

Il Tomino di Sordevolo non è solo un alimento, ma un simbolo della cultura rurale piemontese. Racconta la storia di una terra montana dove l’ingegno contadino ha saputo trasformare il latte in un prodotto prezioso e identitario. Oggi rappresenta un patrimonio gastronomico da preservare, che continua a essere prodotto con metodi artigianali e con un forte legame con il territorio.

Dove si può assaggiare il vero Tomino di Sordevolo?

Per gustare il Tomino autentico, bisogna recarsi nelle malghe e nelle cascine del Biellese, dove viene ancora prodotto secondo la tradizione. Nelle trattorie e nei ristoranti della zona, è spesso servito come antipasto tipico, magari accompagnato da un calice di vino locale e da prodotti del territorio. Durante le fiere gastronomiche del Piemonte, come quelle di Biella o di Sordevolo, è facile trovarlo tra le specialità più amate dai visitatori.

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