Occhi di Santa Lucia il dolce simbolo del Natale pugliese
Gli Occhi di Santa Lucia sono dolci pugliesi simbolo di tradizione.
Cosa sono gli Occhi di Santa Lucia?
Gli Occhi di Santa Lucia, chiamati in dialetto barese ècchie de Sanda Lecì, sono piccoli taralli dolci ricoperti da una glassa bianca di zucchero, preparati soprattutto durante le feste natalizie. Anche se meno conosciuti rispetto alle cartellate o alle castagnelle, fanno parte della tradizione più autentica della cucina pugliese, in particolare di quella barese.
Questi dolcetti rappresentano la semplicità e la dolcezza della cultura contadina pugliese: pochi ingredienti, nessun lievito e un profumo delicato che riporta indietro nel tempo. Il loro nome richiama la devozione per Santa Lucia, protettrice della vista, e viene celebrato ogni anno il 13 dicembre.
Quali sono gli ingredienti tradizionali degli Occhi di Santa Lucia?
La ricetta degli Occhi di Santa Lucia è molto semplice e richiede pochissimi ingredienti, tutti facilmente reperibili.
Per l’impasto:
1 kg di farina bianca 200 ml di vino bianco 200 ml di olio d’oliva
Per la glassa:
350 g di zucchero a velo 4 cucchiai di acqua
Questi ingredienti, lavorati insieme con pazienza e precisione, danno vita a un dolce friabile e leggermente profumato, perfetto da gustare con un bicchiere di vino dolce o con un caffè.
Come si preparano gli Occhi di Santa Lucia passo dopo passo?
La preparazione inizia impastando la farina, l’olio e il vino bianco in una ciotola. Bisogna lavorare l’impasto fino a ottenere una consistenza morbida e liscia, facile da modellare.
Una volta pronto, si formano dei cordoncini sottili con le mani, tagliandoli poi in piccoli pezzi e chiudendoli a cerchio, come dei mini taralli. È importante che siano piccoli e uniformi, perché la cottura risulti omogenea.
Si dispongono quindi su una teglia rivestita di carta forno e si cuociono a 150°C per circa 20 minuti (forno ventilato), finché non diventano dorati ma non troppo scuri.
Come si prepara la glassa per gli Occhi di Santa Lucia?
La glassa, chiamata scelèppe in dialetto barese, è ciò che rende gli Occhi di Santa Lucia inconfondibili. Si prepara mescolando in una ciotola lo zucchero a velo con l’acqua tiepida, fino a ottenere una crema bianca e lucida, priva di grumi.
Quando i taralli si sono raffreddati, si immergono completamente nella glassa, uno alla volta, in modo che siano ben ricoperti. Poi si lasciano asciugare su un foglio di carta forno, finché la glassa non si solidifica, creando una copertura croccante e dolce.
Da dove nasce la tradizione degli Occhi di Santa Lucia?
La leggenda narra che questi dolcetti siano nati come omaggio a Santa Lucia, la santa protettrice della vista, molto venerata nel Sud Italia. Nella tradizione barese, il 13 dicembre si celebrava la sua festa con dolci bianchi come simbolo di purezza e luce.
Gli Occhi di Santa Lucia rappresentano quindi la luce che vince l’oscurità, in un periodo dell’anno in cui le giornate sono più brevi. Per questo venivano preparati dalle famiglie pugliesi come segno di speranza e fede.
Quando si preparano gli Occhi di Santa Lucia in Puglia?
Questi dolcetti si preparano tradizionalmente nel periodo natalizio, soprattutto nei giorni che precedono la festa di Santa Lucia. Tuttavia, molte famiglie pugliesi li realizzano anche in altre occasioni, perché sono leggeri, si conservano a lungo e si abbinano bene a qualsiasi pasto.
Spesso vengono preparati in grandi quantità, conservati in scatole di latta e offerti agli ospiti durante le feste o regalati come segno di affetto.
Dove si possono trovare oggi gli Occhi di Santa Lucia?
Gli Occhi di Santa Lucia si trovano ancora oggi nelle pasticcerie artigianali di Bari e dintorni, ma anche in molti forni tradizionali che producono dolci tipici pugliesi. In alcuni mercatini natalizi, soprattutto quelli dedicati ai prodotti locali, è possibile assaggiare versioni realizzate a mano secondo la ricetta originale.
Molti agriturismi e masserie li propongono ai turisti durante il periodo delle feste, spesso accompagnati da altri dolci pugliesi come le cartellate, i calzoncelli e le castagnelle.
Perché gli Occhi di Santa Lucia sono così speciali nella tradizione barese?
Questi dolcetti sono speciali perché racchiudono tutto il significato delle feste pugliesi: semplicità, famiglia e devozione. Ogni morso racconta una storia di tradizione, tramandata di madre in figlia.
A differenza di altri dolci più ricchi, gli Occhi di Santa Lucia si distinguono per la loro leggerezza e purezza. La glassa bianca che li ricopre simboleggia la luce e la fede, rendendoli perfetti per celebrare la santa che porta il suo nome.
Qual è il significato simbolico degli Occhi di Santa Lucia?
Secondo la tradizione, questi dolcetti venivano preparati come offerta votiva per chiedere la protezione di Santa Lucia sulla vista e sulla salute. Il loro aspetto semplice e bianco rappresenta la purezza e la luce che la santa dona ai fedeli.
Nelle case pugliesi, si credeva che condividere gli Occhi di Santa Lucia con la famiglia e i vicini portasse fortuna e serenità per tutto l’anno.
Come si possono personalizzare gli Occhi di Santa Lucia?
Sebbene la ricetta tradizionale sia molto essenziale, esistono alcune varianti moderne. Alcuni aggiungono un pizzico di anice o vaniglia all’impasto per aromatizzarlo, mentre altri colorano la glassa con qualche goccia di limone o decorano i dolcetti con confettini colorati.
In alcune famiglie, la glassa viene profumata con un po’ di liquore Strega o con acqua di fiori d’arancio, per renderla ancora più fragrante. Tuttavia, la versione classica rimane la più amata, proprio per la sua semplicità.