La focaccia barese simbolo della tradizione pugliese

La focaccia barese è un simbolo della tradizione pugliese, amata per il suo sapore unico e la sua storia.

La focaccia barese simbolo della tradizione pugliese

Cosa rende la focaccia barese uno dei simboli più amati della cucina pugliese?

La focaccia barese è uno dei piatti più rappresentativi della Puglia e, in particolare, della città di Bari. Non è solo un alimento, ma un vero simbolo di identità e tradizione. Croccante ai bordi, morbida all’interno e ricoperta da pomodorini e olive baresane, è la regina indiscussa dello street food pugliese.

A Bari, infatti, la focaccia non è solo un cibo: è un rituale quotidiano. Si mangia a colazione, a pranzo, a merenda o durante una passeggiata sul lungomare. È il profumo che si sente per le vie del centro storico e nelle panetterie del quartiere Madonnella, un profumo che racconta storie di famiglia, di mare e di tradizione.

Quali sono gli ingredienti originali della focaccia barese?

Gli ingredienti della focaccia barese sono semplici, ma la loro qualità fa tutta la differenza. Ecco la ricetta tradizionale: 200 g di farina di grano tenero 150 g di farina di semola rimacinata 300 ml di acqua tiepida 8 g di lievito naturale o pasta madre 100 g di olio extravergine d’oliva Mezza patata lessata 1 pizzico di zucchero Sale q.b. 200 g di pomodorini ciliegini Olive verdi baresane in salamoia Origano q.b.

Ogni ingrediente ha un ruolo preciso: la patata lessa rende l’impasto soffice, la semola conferisce struttura e l’olio extravergine d’oliva dona profumo e doratura perfetta.

Come si prepara l’impasto della focaccia barese?

La preparazione inizia dall’impasto, cuore della ricetta. In una ciotola capiente si uniscono le due farine, il lievito, lo zucchero e la patata lessata e schiacciata. Si aggiunge gradualmente l’acqua tiepida e infine l’olio extravergine d’oliva.

L’impasto deve essere morbido e leggermente appiccicoso, un segno che ha assorbito bene tutti i liquidi. Dopo averlo lavorato a lungo, si copre con un panno e si lascia lievitare per circa un’ora, fino a quando non raddoppia di volume.

La lievitazione è una fase fondamentale, perché determina la morbidezza e la leggerezza del prodotto finale.

Come si stende e si condisce la focaccia barese?

Una volta lievitato, l’impasto va trasferito in una teglia abbondantemente unta d’olio d’oliva. Con le mani si stende delicatamente, spingendolo verso i bordi senza strapparlo. L’olio serve non solo a evitare che si attacchi, ma anche a creare quella crosticina croccante che la rende irresistibile.

A questo punto si aggiungono i pomodorini tagliati a metà, leggermente schiacciati con le dita, e le olive baresane in salamoia. Si condisce con origano, un pizzico di sale e un filo d’olio a crudo.

Come avviene la cottura perfetta della focaccia barese?

La cottura è un altro passaggio chiave. La focaccia si inforna a 250°C per circa 30-40 minuti in forno statico o ventilato. Il segreto è farla cuocere finché non diventa dorata ai bordi ma resta soffice al centro.

Durante la cottura, il profumo del pomodoro e dell’olio invade la cucina: è il segnale che la focaccia è quasi pronta. Una volta sfornata, si lascia riposare qualche minuto, anche se a Bari è quasi impossibile resistere e non assaggiarla subito.

Perché a Bari la focaccia è considerata street food?

A Bari lo street food è parte integrante della cultura cittadina. Mangiare per strada non è una moda recente, ma una tradizione radicata da generazioni. La focaccia barese è l’emblema di questo modo di vivere il cibo: semplice, conviviale, autentico.

Si compra in panificio, spesso calda, e si mangia passeggiando per le vie del centro o seduti sul muretto del lungomare. È un gesto quotidiano che unisce baresi e turisti, un modo per sentire la città attraverso il gusto.

Qual è la differenza tra la focaccia barese e le altre focacce italiane?

A differenza della focaccia genovese o di altre versioni regionali, quella barese si distingue per l’uso della patata lessa nell’impasto e per la ricchezza del condimento a base di pomodorini e olive. Inoltre, la sua cottura in abbondante olio d’oliva le conferisce una doratura unica e un sapore deciso.

La focaccia barese non è mai neutra: deve essere saporita, fragrante e leggermente croccante sul fondo, con i bordi dorati e una consistenza che si scioglie in bocca.

Da dove nasce la tradizione della focaccia barese?

Le origini della focaccia barese si perdono nel tempo. Probabilmente deriva da antiche ricette contadine nate per riutilizzare gli impasti del pane. Col tempo è diventata un prodotto identitario, diffuso in tutta la provincia e oltre.

Nella tradizione barese, ogni famiglia aveva la propria versione: alcune più alte e morbide, altre più sottili e croccanti. Ma in tutte era presente l’elemento che la distingue ancora oggi: l’olio extravergine d’oliva pugliese, ingrediente principe della cucina locale.

Come si serve e si gusta la focaccia barese?

La focaccia barese si serve a temperatura ambiente, anche se molti la preferiscono tiepida. È perfetta come spuntino, ma anche come piatto unico o accompagnamento a salumi e formaggi.

A Bari si mangia a qualsiasi ora del giorno: come colazione salata, pranzo veloce, merenda o cena improvvisata. Nei panifici locali si trova spesso accanto ai panzerotti e alle sgagliozze, a testimonianza del suo ruolo centrale nella gastronomia cittadina.

Dove si può assaggiare la vera focaccia barese?

Chi visita Bari deve assolutamente fermarsi in uno dei tanti forni storici della città, come quelli di via Argiro, via Manzoni o Bari Vecchia. Ogni forno ha la sua ricetta segreta, ma tutti condividono lo stesso amore per la tradizione.

Anche nei paesi limitrofi, come Molfetta, Bitonto e Giovinazzo, la focaccia è una vera istituzione: cambia leggermente la consistenza o la quantità di condimento, ma il risultato è sempre delizioso.

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