Università di Bari: Eccellenza Riconosciuta
L'Università di Bari si distingue nei ranking grazie a un nuovo algoritmo che rende le classifiche più eque, premiando le vere eccellenze accademiche.

Le classifiche universitarie sono strumenti sempre più utilizzati per valutare il prestigio e la qualità degli atenei. Tuttavia, spesso queste classifiche non raccontano l'intera verità. Molti ranking si basano su parametri generali che non considerano le differenze territoriali e disciplinari. Questo porta a una visione distorta delle reali capacità delle università. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Bari, guidato dal rettore Roberto Bellotti e dalla professoressa Loredana Bellantuono, ha sviluppato un algoritmo innovativo per rendere i ranking più equi. Lo studio, condotto dal team di Fisica Applicata, ha analizzato i dati di circa 1200 università e 54 discipline.
Uno dei problemi principali dei ranking attuali è che tendono a premiare le università situate in territori più sviluppati. Le condizioni socio-economiche influenzano notevolmente le performance degli atenei, creando un effetto di trascinamento che favorisce alcune istituzioni a scapito di altre. Questo fenomeno è paragonabile a una gara sportiva in cui i partecipanti partono da posizioni diverse, rendendo le classifiche meno oggettive e utili. Secondo Bellantuono, è fondamentale avere un sistema di valutazione che consideri le specificità di ogni disciplina e le condizioni territoriali.
Il team di ricerca ha impiegato cinque anni, dal 2020 al 2023, per sviluppare un sistema che separasse le performance reali delle università dagli effetti legati al contesto. Grazie a questo approccio, è emerso che alcune discipline, come Medicina, Economia, Giurisprudenza e Linguistica, sono più influenzate dal territorio rispetto ad altre, come le materie Stem (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), che risultano più neutrali.
Con questo nuovo algoritmo, l’Università di Bari si è posizionata tra le migliori in Italia per i corsi Stem. Le performance degli studenti e dei laureati in queste aree sono superiori alla media nazionale, anche rispetto ad atenei situati in contesti socio-economici più favorevoli. Questo risultato dimostra che l’ateneo barese ha saputo fornire un'eccellente preparazione, nonostante le difficoltà legate al territorio.
Il lavoro del team di Bellotti non mira a eliminare i ranking esistenti, ma a renderli più giusti e informativi. L’obiettivo è fornire a studenti, famiglie e istituzioni strumenti per fare scelte più consapevoli, basate su dati che riflettono la realtà in modo più completo. Grazie a questo algoritmo, è possibile distinguere il merito accademico dall’effetto del territorio, permettendo anche alle università del Sud Italia di ricevere il giusto riconoscimento per i loro risultati.
Bari, quindi, non è solo una città universitaria in crescita, ma anche una meta affascinante per i turisti. Passeggiando per il centro storico di Bari Vecchia, tra vicoli, chiese romaniche e il profumo di focaccia, si può percepire l’energia degli studenti che animano la città. L’Università è parte integrante del tessuto urbano, con un campus storico che si affaccia su piazze vivaci, caffè culturali e mercati all’aperto. Visitare Bari oggi significa scoprire non solo una destinazione sul mare, ma anche un polo di innovazione e conoscenza.
L’Università di Bari ha dimostrato che è possibile emergere e ottenere risultati eccellenti anche in un contesto difficile. Il nuovo algoritmo sviluppato dal gruppo di Fisica Applicata rappresenta un passo importante verso classifiche universitarie più eque e affidabili, contribuendo a migliorare il sistema educativo italiano e rendendo ancora più interessante una visita nella vivace capitale della Puglia.