Museo Nazionale Archeologico di Egnazia tra storia e misteri
Il Museo Nazionale Archeologico di Egnazia offre un viaggio nella storia antica della Puglia, con reperti unici e un parco archeologico affascinante.
Che cos’è il Museo Nazionale Archeologico di Egnazia “G.Andreassi” e dove si trova?
Il Museo Nazionale Archeologico di Egnazia “Giuseppe Andreassi” si trova lungo la splendida costa adriatica della Puglia, tra Monopoli e Fasano, in provincia di Brindisi. È una delle mete più affascinanti per chi ama l’archeologia, la storia antica e le civiltà del Mediterraneo. Il museo sorge vicino al Parco Archeologico di Egnazia, un’antica città che ha conosciuto un lunghissimo periodo di vita, dall’Età del Bronzo fino al Medioevo. Qui si possono ammirare non solo reperti archeologici unici, ma anche i resti della città antica, con tratti delle mura messapiche, del foro romano, delle basiliche paleocristiane e delle necropoli. Il museo è stato costruito tra il 1971 e il 1975 e dedicato a Giuseppe Andreassi, archeologo e direttore che ha contribuito in modo decisivo allo studio e alla valorizzazione di Egnazia. Visitare Egnazia significa fare un vero e proprio viaggio nel tempo, alla scoperta di una civiltà che ha lasciato tracce indelebili nel cuore della Puglia.
Cosa si può vedere all’interno del Museo Archeologico di Egnazia?
Il percorso espositivo del Museo Archeologico di Egnazia è articolato in sette sezioni tematiche, che guidano il visitatore lungo la storia millenaria della città. Ogni sezione è organizzata con cura, seguendo un ordine cronologico e tematico, per permettere al pubblico di comprendere l’evoluzione del sito e delle popolazioni che vi hanno abitato. Le sette sezioni principali sono: 1. Egnazia nel Tempo – una panoramica generale sulla lunga vita della città. 2. Egnazia nell’età del Bronzo – i primi insediamenti umani e le testimonianze più antiche. 3. Egnazia nella Iapigia – il periodo in cui Egnazia entra nella sfera della cultura iapigia. 4. Egnazia nella Messapia – l’epoca di massimo splendore della città messapica. 5. Egnazia in età Romana – l’influenza di Roma e la trasformazione urbanistica. 6. La città del Vescovo – il periodo cristiano e tardoantico. 7. Egnazia nel Medioevo – il lento declino e le trasformazioni successive. Nel complesso, il museo conserva e presenta oltre 30.000 reperti archeologici, tra vasi, anfore, monete, gioielli, frammenti architettonici, oggetti di uso quotidiano e statue. Ogni vetrina racconta un frammento di vita: dagli strumenti in bronzo e ceramica preistorici, alle stele funerarie messapiche con iscrizioni, fino ai mosaici romani e ai resti delle basiliche paleocristiane.
Perché visitare Egnazia è così importante per chi ama la storia antica della Puglia?
Egnazia è una chiave fondamentale per comprendere la storia della Puglia e delle sue antiche popolazioni. Il sito, abitato fin dal II millennio a.C., è stato un importante centro della civiltà messapica, poi romanizzato e infine cristianizzato nel Medioevo. Attraverso i reperti conservati nel museo si possono osservare i cambiamenti culturali, religiosi e sociali che hanno attraversato il territorio nel corso dei secoli. Uno dei punti più suggestivi è proprio la sezione dedicata all’età messapica, che testimonia il periodo di massimo splendore della città: Egnazia era allora un importante porto commerciale e un punto di incontro tra Oriente e Occidente.
Chi erano i primi esploratori e studiosi che si occuparono di Egnazia?
La storia moderna degli scavi di Egnazia è affascinante e a tratti drammatica. Nel 1797, il viaggiatore francese Antoine Laurent Castellan descriveva Egnatia come “un ammasso confuso di pietre”. In quegli anni, le necropoli del sito venivano saccheggiate da ufficiali polacchi e francesi, giunti in Italia al seguito di Napoleone. Solo più tardi, nel 1838, Ludovico Pepe e la sua famiglia iniziarono le prime ricerche sistematiche, annotando con precisione i materiali rinvenuti. Tuttavia, quegli scavi erano condotti senza autorizzazione ufficiale, poiché allora mancava un vero controllo da parte delle autorità. Tra il 1844 e il 1846, una grave carestia spinse molti braccianti di Fasano a devastare i terreni archeologici, alla ricerca di oggetti di valore. Le cronache del tempo parlano di duemila persone impegnate in questi scavi improvvisati, che causarono la perdita di molti reperti preziosi. Solo nel 1912 iniziarono le prime campagne di scavo e di tutela ufficiali, coordinate dalla Soprintendenza Archeologica della Puglia. Da allora, Egnazia è diventata un punto di riferimento per gli studiosi e per i turisti.
Come è organizzata oggi la visita al Parco Archeologico di Egnazia?
Oggi, chi visita Egnazia può percorrere un itinerario completo, che unisce museo e area archeologica. Dopo la visita alle sale del museo, si può passeggiare tra gli antichi resti all’aperto, ammirando: Le mura messapiche, costruite con enormi blocchi di pietra calcarea. Il foro romano, cuore politico e commerciale della città. Le basiliche paleocristiane, testimonianza del culto cristiano antico. Le necropoli con le loro tombe a camera. I resti del porto antico, oggi a pochi passi dal mare. Il percorso è immerso nella macchia mediterranea, tra ulivi, fichi e piante aromatiche, con una splendida vista sul mare Adriatico. Molti visitatori raccontano che il fascino di Egnazia deriva anche dal silenzio del luogo, che permette di immaginare le voci, i mercati, i riti e la vita quotidiana di una città che ha visto passare migliaia di anni di storia.
Come prepararsi alla visita del Museo Archeologico di Egnazia e cosa non perdere?
Prima di visitare Egnazia è utile consultare la Guida al Museo, scritta da esperti con la collaborazione della Soprintendenza Archeologia della Puglia. La guida racconta i reperti più significativi e aiuta a comprendere il loro contesto. Tra i pezzi imperdibili si segnalano: Le ceramiche decorate dell’età del Bronzo. Le stele funerarie messapiche con iscrizioni in lingua antica. Le monete romane e i frammenti di mosaici policromi. Gli oggetti liturgici della città vescovile, come croci, anelli e lucerne. Il museo è adatto a tutti i tipi di visitatori, anche ai più piccoli, grazie a pannelli illustrativi e percorsi didattici. Durante l’anno vengono organizzate visite guidate, laboratori e attività per famiglie, che permettono di vivere la storia in modo interattivo.
Qual è il periodo migliore per visitare Egnazia e come raggiungerla?
Il sito di Egnazia è visitabile tutto l’anno, ma i periodi migliori sono primavera e autunno, quando le temperature sono miti e il paesaggio circostante è in pieno splendore. Per raggiungere il museo si può: Arrivare in auto da Bari o Brindisi tramite la SS16 Adriatica. Utilizzare i treni regionali fino a Fasano e poi proseguire in taxi o autobus. In estate, usufruire dei servizi turistici locali che collegano le principali località balneari con il sito archeologico. Il Museo Nazionale Archeologico di Egnazia “G. Andreassi” rappresenta una delle tappe imperdibili di un viaggio in Puglia per chi desidera scoprire le origini antiche di questa terra, tra storia, mito e bellezze naturali.