La strada da Oropa alla Galleria Rosazza per motociclisti

La strada da Oropa alla Galleria Rosazza è un sogno per motociclisti.

La strada da Oropa alla Galleria Rosazza per motociclisti

Che cos’è la strada che da Oropa porta alla Galleria Rosazza?

È una delle strade più suggestive e panoramiche del Piemonte, una serpentina d’asfalto che si arrampica tra boschi e vallate, collegando il Santuario di Oropa al versante di Rosazza. È una strada di montagna con curve spettacolari, tornanti stretti e scorci mozzafiato, perfetta per chi ama la guida in moto e il contatto diretto con la natura alpina.

Dove si trova questa strada e perché è famosa tra i motociclisti?

La strada parte dal Santuario di Oropa, uno dei luoghi più iconici del Biellese, e sale verso la Galleria Rosazza, situata a circa 1.400 metri di altitudine. È famosa tra i motociclisti per la sua sequenza di curve perfettamente disegnate, per l’asfalto ben mantenuto e per il panorama che si apre a ogni tornante. Non è solo una via di collegamento: è un’esperienza di guida, una di quelle strade che si ricordano per sempre.

Perché è una meta imperdibile per chi ama la moto?

Chi percorre questa strada in moto vive un mix unico di adrenalina e contemplazione. I tornanti stretti mettono alla prova l’abilità del pilota, ma ogni curva regala un’emozione diversa: scorci su vallate verdi, boschi fitti, e in lontananza le cime che proteggono il Santuario. È una strada che invita a rallentare, ad ascoltare il motore e a respirare la montagna. Per molti motociclisti, è una piccola sfida: salire da Oropa fino alla galleria richiede attenzione, ma ripaga con una sensazione di libertà assoluta.

Com’è la strada dal punto di vista tecnico?

La salita da Oropa alla Galleria Rosazza è lunga circa 12 chilometri, con un dislivello di oltre 700 metri. L’asfalto è generalmente buono, anche se in alcuni tratti può presentare piccole irregolarità dovute alle condizioni climatiche montane. Le curve sono numerose e ravvicinate, con pendenze che variano spesso. È una strada che richiede concentrazione, ma non è pericolosa se affrontata con prudenza. Nei giorni feriali il traffico è scarso, il che la rende ancora più piacevole da percorrere.

Che tipo di moto è ideale per questa strada?

Qualsiasi moto può affrontare la salita alla Galleria Rosazza, ma le più indicate sono le naked, le adventure e le sport-touring. Le naked offrono agilità nei tornanti, le adventure garantiscono comfort e controllo sul fondo irregolare, mentre le sport-touring permettono di godersi la guida fluida e panoramica. Molti motociclisti locali la percorrono con moto di media cilindrata, perfette per questo tipo di percorso misto tra salita, curve e brevi rettilinei.

Qual è il punto di partenza consigliato?

Il punto ideale per cominciare il viaggio è il Santuario di Oropa. Prima di salire, vale la pena fermarsi a visitare questo luogo sacro immerso nella natura, dedicato alla Madonna Nera. Da qui parte la strada che si inerpica nel bosco, stretta e sinuosa, fino ad arrivare alla galleria. Il contrasto tra la spiritualità del santuario e l’adrenalina della salita rende l’esperienza ancora più intensa.

Cosa si incontra lungo il percorso?

Lungo la salita, la strada si snoda tra faggi, abeti e rocce. Ogni curva apre su una vista diversa: a tratti il panorama si apre verso la pianura, in altri si stringe tra le montagne. Nei mesi estivi si possono incontrare ciclisti e qualche escursionista, ma il silenzio della montagna rimane protagonista. Vicino alla galleria si trovano punti panoramici ideali per una sosta fotografica: da qui si può osservare tutta la valle e, nelle giornate limpide, anche le lontane cime del Monte Rosa.

Che cos’è la Galleria Rosazza e perché è così affascinante?

La Galleria Rosazza è un tunnel scavato nella roccia che collega la Valle Oropa con la Valle Cervo. È lunga circa 400 metri e attraversarla in moto ha un fascino tutto particolare: si entra in penombra, si sente il rumore amplificato del motore e poi si esce alla luce su un paesaggio completamente diverso. Fu costruita nel XIX secolo per volontà del senatore Federico Rosazza, un personaggio eclettico e visionario che contribuì allo sviluppo del Biellese. La galleria è un simbolo del legame tra uomo e montagna, e rappresenta il culmine ideale del percorso.

Qual è il periodo migliore per affrontare questa strada?

Il periodo ideale va da maggio a ottobre. In primavera i boschi si risvegliano e la temperatura è perfetta per viaggiare in moto. In estate, l’altitudine garantisce aria fresca anche nelle giornate più calde. In autunno, invece, i colori del foliage rendono il paesaggio incredibilmente scenografico. Durante l’inverno, la strada è spesso chiusa a causa della neve, quindi è meglio verificare le condizioni prima di partire.

Ci sono punti di ristoro o aree panoramiche lungo il tragitto?

Sì, poco dopo la partenza da Oropa si trovano alcuni spiazzi panoramici dove fermarsi per scattare foto o semplicemente godersi la vista. Non mancano bar e rifugi nei dintorni del santuario, ideali per una sosta prima o dopo la salita. Nella zona di Rosazza, sul versante opposto, si possono trovare piccoli ristoranti di montagna dove gustare cucina piemontese tradizionale.

È una strada adatta anche a un gruppo di motociclisti?

Assolutamente sì. È una delle mete preferite dai moto club del Nord Italia. Le curve strette e il percorso panoramico la rendono ideale per un’uscita di gruppo. Tuttavia, data la sua conformazione, è importante mantenere sempre una guida disciplinata e non esagerare con la velocità nei tratti più chiusi.

Quali precauzioni bisogna prendere?

Come tutte le strade di montagna, anche questa richiede attenzione. È bene indossare abbigliamento tecnico adeguato, controllare lo stato della moto e affrontare la salita con prudenza, soprattutto nei tratti in ombra dove l’asfalto può essere umido. Nei fine settimana estivi, la presenza di auto e biciclette richiede particolare attenzione.

Cosa si prova una volta arrivati in cima?

Raggiungere la Galleria Rosazza in moto è una piccola conquista personale. Dopo l’ultima curva, si avverte quella sensazione di libertà che solo la montagna sa dare. Fermarsi un attimo, spegnere il motore e ascoltare il silenzio è parte integrante dell’esperienza. Molti motociclisti descrivono questo tragitto come uno dei più belli del Piemonte, un percorso dove la strada diventa un dialogo con la natura e ogni curva racconta una storia.

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