La storia affascinante dei Murazzi del Po a Torino
Scopri la storia dei Murazzi del Po a Torino, un simbolo di cultura e socialità.
Qual è l’origine del nome “Murazzi”?
Il termine “Murazzi” deriva dai muraglioni in pietra costruiti lungo la sponda sinistra del fiume Po a Torino, al fine di proteggere la città dalle piene e dall’erosione fluviale. Queste strutture di contenimento hanno assunto nel tempo un significato urbano e architettonico che va ben oltre la loro funzione tecnica.
Quando e come furono costruiti i Murazzi?
I lavori iniziarono nell’Ottocento, su più tratti e in momenti successivi. Il primo tratto — quello che si trova nei pressi di piazza Vittorio Veneto, sul lato di corso Cairoli e lungo Po Diaz — fu realizzato tra il 1833 e il 1835 su progetto dell’architetto Carlo Bernardo Mosca, in variante al progetto originario di Joseph La Ramée Pertinchamp del 1808‐09. Successivamente, un altro tratto venne realizzato tra il 1872 e il 1877 in concomitanza con l’abbattimento del borgo degradato del Moschino. L’intero sistema — con le rampe, le arcate e le nicchie — fu completato nel corso del tardo Ottocento.
Qual era la funzione originaria dei Murazzi?
In origine, i Murazzi avevano uno scopo strutturale e urbanistico: contenere il fiume, creare una passeggiata attrezzata lungo il Po e collegare la città alla sponda, in un contesto di espansione urbana. Sotto le arcate del muraglione furono realizzati spazi che ospitavano rimesse per barche da pesca, magazzini e punti di imbarco. Fino agli anni Cinquanta del Novecento questi ambienti furono utilizzati proprio per attività legate alla pesca e alla navigazione fluviale.
Quale cambiamento avvenne nei primi decenni del Novecento?
Con il passare del tempo, l’importanza funzionale del fiume e delle rimesse diminuì. L’inquinamento del Po, insieme al declino delle attività fluviali tradizionali, portò a un progressivo abbandono della zona. Le arcate persero la loro funzione originaria e l’area visse un periodo di degrado prima di essere ripensata come parte integrante del paesaggio urbano.
Quando e come avvenne la riqualificazione dei Murazzi?
A partire dagli anni Ottanta del Novecento, si avviò una politica di rilancio dell’area. Il progetto prevedeva l’apertura di locali, bar e club all’interno delle arcate e lungo la passeggiata fluviale. Durante gli anni Novanta e nei primi anni Duemila, i Murazzi divennero uno dei principali poli della movida torinese, con locali celebri e una vivace vita notturna che attirava giovani e turisti.
Qual è il ruolo urbano e simbolico dei Murazzi oggi?
Oggi i Murazzi rappresentano una combinazione unica di storia, socialità e cultura urbana contemporanea. Le loro arcate ottocentesche convivono con i nuovi spazi di incontro, i locali e le aree pedonali lungo il fiume. È uno dei luoghi più simbolici del legame tra Torino e il Po, un esempio di come la città abbia saputo trasformare un’infrastruttura fluviale in uno spazio vivo e frequentato.
Quali sono gli aspetti architettonici e tecnici più rilevanti?
Le arcate, alte circa sei metri, formano un sistema continuo di muraglioni e nicchie che scaricano le spinte del terreno e dell’acqua. Il progetto originario prevedeva un modulo composto da un’arcata e una nicchia, sia per motivi statici — ridurre le spinte — sia economici, poiché permetteva di limitare i riempimenti. La forma e i materiali delle mura rispondono a esigenze sia di controllo delle acque sia di rappresentazione urbana.
Quali eventi storici influenzarono la costruzione dei Murazzi?
Alcuni eventi furono decisivi per la costruzione dei Murazzi. L’epidemia di colera del 1866, che colpì la zona del Borgo del Moschino, spinse all’abbattimento di quell’area degradata e alla riqualificazione della sponda del Po. Anche l’espansione urbana di Torino, durante il periodo napoleonico e post‐napoleonico, influenzò lo sviluppo dei lungofiume: la città, divenuta capitale, richiedeva nuovi assi urbani e spazi rappresentativi lungo il fiume.
Come cambiò il contesto sociale nel tempo?
Negli anni successivi, l’uso dei Murazzi si trasformò: da spazio di lavoro — con barche, pesca e attività fluviali — divenne zona di tempo libero e incontro. Negli anni Settanta, Ottanta e Novanta, i locali lungo le arcate divennero un punto di riferimento per la vita notturna torinese, tra musica, cultura e socialità. Questo cambiamento segnò la trasformazione dei Murazzi in un simbolo dell’identità cittadina.
Quali sono le criticità e le emergenze che hanno caratterizzato i Murazzi?
La zona dei Murazzi è soggetta alle piene del fiume Po e, data la vicinanza al livello dell’acqua, in caso di forti piogge può essere parzialmente sommersa. In alcuni periodi, l’area ha vissuto momenti di degrado e difficoltà gestionali, con la chiusura di diversi locali. Tuttavia, negli ultimi anni, i progetti di riqualificazione hanno restituito ai Murazzi nuova vitalità e una maggiore attenzione alla sicurezza e alla sostenibilità.
Quali sono i momenti significativi della storia recente dei Murazzi?
Negli anni Novanta i Murazzi hanno vissuto il periodo di massimo splendore come centro della movida torinese, con locali notturni famosi e una forte attrazione per i giovani. Dopo il 2010, alcuni spazi hanno chiuso o cambiato destinazione, e la città ha avviato nuovi interventi di recupero. Oggi i Murazzi sono tornati a essere un luogo di passeggio e socialità, dove convivono storia e modernità.
Perché la storia dei Murazzi è importante per chi visita Torino?
Conoscere la storia dei Murazzi aiuta a comprendere meglio il legame tra Torino e il suo fiume. Ogni pietra racconta una fase diversa: dalla costruzione ottocentesca alla vita fluviale, dal periodo di abbandono alla rinascita come spazio urbano e culturale. Camminando lungo le arcate, si può immaginare il passato — con le barche e i pescatori — e apprezzare il presente, fatto di passeggiate, eventi e panorami.
Quali sono le principali tappe della loro storia?
* 1810‐1814: primi progetti per sistemare le rive del Po. * 1833‐1835: costruzione del primo tratto a cura dell’architetto Mosca. * 1872‐1877: costruzione del secondo tratto e demolizione del Borgo del Moschino. * Fine Ottocento: completamento del sistema delle arcate. * Anni Cinquanta: fine delle attività legate alla pesca. * Anni Settanta‐Ottanta: abbandono e inizio dei progetti di riqualificazione. * Anni Novanta‐Duemila: periodo d’oro della movida torinese. * Oggi: area rinnovata, spazio pedonale e luogo di incontro cittadino.
In che modo la storia dei Murazzi riflette l’evoluzione di Torino?
La storia dei Murazzi è lo specchio della trasformazione urbana di Torino. Da città industriale a città di cultura, Torino ha saputo reinventare i propri spazi fluviali, trasformandoli da aree di lavoro a luoghi di incontro e tempo libero. Le arcate, nate come opere di ingegneria idraulica, sono diventate un simbolo del dialogo tra passato e presente, tra natura e architettura.
Camminare oggi lungo i Murazzi del Po significa percorrere secoli di storia: dalle prime opere di contenimento ottocentesche alle serate animate di oggi, ogni pietra racconta l’evoluzione della città e del suo rapporto con il fiume.