La melagrana simbolo di cultura e storia pugliese

La melagrana è un simbolo di abbondanza e rinascita nella cultura pugliese, con forti legami storici e simbolici.

La melagrana simbolo di cultura e storia pugliese

Perché la melagrana è così importante nella cultura pugliese?

La melagrana è un simbolo profondamente radicato nella storia della Puglia. I suoi chicchi color rubino rappresentano abbondanza, rinascita e vita, temi che attraversano i secoli e ritornano nelle culture che hanno abitato questo territorio.

In dialetto salentino, tarantino e brindisino il frutto viene chiamato “sita”, un termine che deriva dal greco antico. A Gallipoli e Tricase la variante sida è ancora oggi molto diffusa, un dettaglio che ricorda le antiche influenze elleniche sul territorio.

Il nome scientifico Punica granatum rimanda invece ai Fenici, che probabilmente portarono questa specie nel Mediterraneo, influenzando usi, coltivazione e simbolismo.

Che ruolo aveva la melagrana presso i Messapi?

I Messapi, popolazione che abitò la Puglia meridionale prima dell’arrivo dei Romani, attribuivano alla melagrana un forte significato simbolico. Il frutto rappresentava la rinascita, la continuità della vita e il legame tra il mondo terreno e quello ultraterreno.

Questo simbolismo è evidente in uno dei ritrovamenti più importanti del territorio: la Tomba delle Melagrane situata nel sito archeologico di Egnazia, a Fasano.

Che cos’è la Tomba delle Melagrane di Egnazia e perché è così famosa?

La Tomba delle Melagrane è una straordinaria tomba a camera messapica, databile al IV-III secolo a.C.. È stata scoperta nel 1971 durante i lavori di fondazione del Museo Archeologico “Giuseppe Andreassi”, situato all’interno del sito di Egnazia.

L’ingresso della tomba è spettacolare: una porta monumentale in pietra, completa di battenti originali, ancora oggi ruota sui cardini antichi. Un dettaglio rarissimo che emoziona chiunque si avvicini a questo luogo.

Per accedervi si scende una scala scavata nella roccia, tipica delle tombe messapiche. L’interno della camera sorprende per eleganza e simbolismo.

Quali decorazioni sono presenti all’interno della tomba?

Le pareti interne conservano un ciclo decorativo unico nel suo genere. Nella parte superiore si alternano melagrane rosse, simbolo di vita e rinascita, rappresentate con grande attenzione ai dettagli.

Attorno ad esse si sviluppano motivi vegetali come edera e palmette, insieme a elementi architettonici che imitano strutture in legno e materiali tipici dell’epoca.

Purtroppo la tomba fu saccheggiata in tempi antichi, come indicano alcuni fori visibili nelle pareti. Il corredo funerario è quindi perduto, ma la decorazione rimasta permette comunque di immaginare la ricchezza e l’importanza del defunto che qui era sepolto.

Come si visita oggi la Tomba delle Melagrane?

A novembre 2025, la tomba non è momentaneamente visitabile per motivi di conservazione. L’accesso al suo interno è sospeso per tutelare le superfici decorate e garantire la stabilità della struttura.

Tuttavia, il Museo Archeologico di Egnazia espone materiali, ricostruzioni e pannelli esplicativi che permettono di comprenderne pienamente la storia e il valore simbolico.

Il sito archeologico nel suo complesso è comunque aperto ai visitatori e rappresenta una delle tappe imperdibili per chi ama la storia antica della Puglia.

Perché la Tomba delle Melagrane è una tappa imperdibile per i turisti?

Anche se oggi non è visitabile, la Tomba delle Melagrane resta un elemento chiave per comprendere la spiritualità e l’arte funeraria dei Messapi. La raffinatezza delle decorazioni, il simbolismo delle melagrane e l’eccezionale conservazione della porta in pietra la rendono una delle scoperte archeologiche più importanti della Puglia.

Per i turisti, conoscere la storia di questa tomba significa aggiungere profondità alla visita di Egnazia. Presso il Museo “Giuseppe Andreassi” è possibile osservare ricostruzioni, pannelli esplicativi e materiali che illustrano la struttura della camera funeraria, il contesto del ritrovamento e il significato delle decorazioni.

Questo permette di comprendere come la tomba si inserisca nel più ampio sistema rituale messapico, offrendo un’esperienza culturale concreta anche senza accedere fisicamente all’interno della camera funeraria.

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